Lavoro: firmato il decreto che riconosce sgravi contributivi per i datori di lavoro che prevedano istituti specifici di conciliazione tra vita professionale e privata nei contratti aziendali
14 settembre 2017
Firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, il decreto che riconosce sgravi contributivi ai datori di lavoro privati che abbiano previsto, nei contratti collettivi aziendali, istituti di conciliazione tra vita professionale e vita privata dei lavoratori. Il provvedimento dovrà essere registrato dalla Corte dei Conti.
All’attuazione della misura sperimentale, prevista dal decreto legislativo n. 80/2015, sono destinati complessivamente circa 110 milioni di euro per il biennio 2017 e 2018, a valere sul Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello.
Le misure devono essere contenute all’interno dei contratti collettivi aziendali sottoscritti e depositati dal 1° gennaio 2017 e non oltre il 31 agosto 2018.
Per accedere ai benefici le aziende devono prevedere almeno due misure di conciliazione e almeno una legata alla genitorialità o alla flessibilità.
Area di intervento genitorialità
• Estensione temporale del congedo di paternità, con previsione della relativa indennità;
• Estensione del congedo parentale, in termini temporali e/o di integrazione della relativa indennità;
• Previsione di nidi d’infanzia l Asili nido l Spazi Iudica-ricreativi aziendali o interaziendali;
• Percorsi formativi (e-learning l coaching) per favorire il rientro dal congedo di maternità;
• Buoni per l’acquisto di servizi di baby sitting.
Area di intervento flessibilità organizzativa
• Lavoro agile;
• Flessibilità oraria in entrata e uscita;
• Part-time;
• Banca ore;
• Cessione solidale dei permessi con integrazione da parte dell’impresa dei permessi ceduti.
Welfare aziendale
• Convenzioni per l’erogazione di servizi time saving;
• Convenzioni con strutture per servizi di cura;
• Buoni per l’acquisto di servizi di cura.
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